Ridateci l?acqua in Campania! Sciopero della fame della poetessa Marcella Boccia
Intervista di Dario De Min
Oggi è Capodanno, molti si stanno preparando all’abbondante e succulento pranzo, perché il tuo sciopero della fame?
Marcella Boccia: Perché ancora oggi, dopo un anno, molti campani non sanno che i sindaci di 136 Comuni delle province di Napoli e Caserta, il 30 dicembre 2004, mentre molti si preoccupavano di dove trascorrere il Capodanno, zitti zitti, come si suol dire, senza far sapere niente a nessuno, hanno venduto l’acqua alla multinazionale Eni. Circa un mese prima, il 23 novembre 2004, fecero lo stesso: zitti zitti, decisero, con una delibera, di privatizzare l’acqua.
Lo sciopero della fame ha l’unico obiettivo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su una vicenda che coinvolge tutti i campani che vivono nei Comuni interessati. E? un diritto di tutti sapere cosa i politici decidono per i cittadini.
Cosa comporterebbe la privatizzazione dell’acqua?
Innanzitutto un consistente aumento delle tariffe, e con l’euro che sta mandando in rovina tutta la gente onesta d’Italia, pensare di pagare il doppio, il triplo quello che è un bene dell’umanità, è vergognoso. Un’altra conseguenza sarebbe l’abbassamento degli stardard sanitari. Si stima, inoltre, che almeno 1500 persone perderebbero il lavoro. Ci sarebbe un conseguente assalto delle multinazionali e dei comitati d’Affari al bene comune ed il rischio, certo come è certa la necessità per l’essere umano di bere acqua, di infiltrazione degli interessi mafiosi.
Dove la privatizzazione dell?acqua è già avvenuta, ci sono stati rincari, disservizi e, chiaramente, speculazioni che a priori sono immorali, fugurarsi quando riguardino un bene che è di tutti e che, pertanto, dovrebbe essere gratuito.
Cosa è avvenuto dopo la delibera del 23 novembre 2004?
Lo scorso gennaio è nato un Comitato Civico per la difesa dell?acqua, la cui mobilitazione ha reso possibile lo spostamento dei termini della gara al mese di aprile, prima fissati per il 7 febbraio, costringendo le forze politiche ad esprimersi sul problema, e diffondendo, così, una notizia che pochi conoscevano.
Cosa chiede il Comitato?
Il Comitato Civico per la difesa dell?acqua si è mobilitato per l’annullamento della delibera ed il blocco del bando per la privatizzazione, chiedendo una gestione completamente pubblica, “in house”, dei servizi idrici in questione. Non è disposto ad accettare, inoltre, alcuna ipotesi di società mista che lascerebbe comunque il timone in mano ai privati. E chiede, infine, la ripubblicizzazione delle infrastrutture (come gli acquedotti) che la giunta regionale ha già dato in gestione a privati.
Hai scritto dei versi molto belli sull?argomento: ?Vi siete presi le nostre case / il nostro lavoro / i risparmi di una Vita / la speranza nel futuro / ogni bene comune / Ma giù le mani dalla nostra Vita / l?acqua è Vita?.
A chi ti rivolgi?
Ai politici. A quei viscidi personaggi che ingannano gli ingenui elettori per farsi votare e poi, una volta al governo, danno al popolo il colpo di grazia. Stanotte sentivo la gente euforica per l?arrivo del nuovo anno, musica latino americana, risa, fuochi d?artificio. Mi chiedevo se la gente che stanotte ha festeggiato il 2006 immagini solo lontanamente cosa ci stanno preparando i nostri politici?
Cosa prevedi?
Non è una profezia, ma piuttosto un?analisi di ciò che sta avvenendo già da tempo. Sembra una novità, perché molti lo ignorano per scelta o per disinformazione. Ma ciò che viviamo è il governo antidemocratico del nostro bel Paese, che non rispetta la Costituzione, partecipando a guerre, usando la censura, danneggiando i cittadini italiani economicamente e moralmente. Credo che i nostri politici debbano finalmente studiarsi la Costituzione, anziché volerla cambiare a proprio piacimento.
Concludiamo con i tuoi versi tratti dal componimento “Maledetta proprietà privata”:
?L?acqua non è una merce / l?acqua sono io / sei tu / è il bambino / che tua madre ha avuto in grembo / è il cibo che ha nutrito / le sue cellule / sono cento mille libellule / libere di librarsi nell?aere / non puoi catturarle / è un delitto privatizzarle? (Marcella Boccia)